Fai Spazio, Prendi posto

Antony Gormley

ARTE ALL' ARTE 2004 / ASSOCIAZIONE ARTE CONTINUA / POGGIBONSI / ARTE AMBIENTALE

Poggibonsi_Gormley (1)

Invitato a partecipare all’edizione di Arte all’Arte del 2004, Antony Gormley presentò un progetto che partiva da un incontro e profondo confronto con gli abitanti della città di Poggibonsi, nella quale sarebbe andato ad intervenire. Dopo aver invitato i poggibonsesi a condividere con lui i luoghi più importanti della loro città, i ricordi e le storie che sono ormai parte del loro tessuto urbano, l’artista londinese definì l’intero intervento e lo presentò con il titolo Making Space, Taking Place (Fai Spazio Prendi Posto). Si trattava di realizzare sculture in bronzo da inserire in alcuni dei luoghi risultati tra i più importanti e significativi della città, arrivando poi alla creazione di una mappa psico-geografica, mappa della memoria collettiva di Poggibonsi: primo e fondamentale legame tra l’opera e gli abitanti stessi, così che l’intervento di Gormley fosse davvero il risultato del piacevole incontro e riscoperta tra Poggibonsi e i suoi cittadini.
Sette sono le sculture realizzate da Gormley in questa occasione e sono nate letteralmente dai cittadini, grazie ai cittadini e attraverso i cittadini. Prima di progettare e realizzare le sculture, venne infatti presentata una sorta di Call per i poggibonsesi che avessero voluto proporsi come modelli per la realizzazione delle sculture, diventando letteralmente il volto/profilo dell’opera. Non si trattò infatti di stare in posa ma di essere proprio la base di un calco in gesso che sarebbe stato, a sua volta, struttura principale sulla quale procedere con la definizione dei dettagli corporei e con la fusione in bronzo. Il corpo di queste figure conserva però soltanto i profili delle persone selezionate in questa fase, perché le sculture appaiono poi come pixellate, come se conservassero in sé l’immagine sgranata del tessuto urbano poggibonsese e, allo stesso tempo, i suoi palazzi, le vie e gli angoli della città. La scultura non è semplice figura in bronzo, non è semplice riproduzione del corpo di un cittadino: la scultura diventa il riflesso di ognuno di loro, conservando dentro di sé memorie del luogo in cui sono cresciuti. L’originalità dell’intervento di Antony Gormley sta nell’essere riuscito, attraverso le sue sculture, a portare fisicamente la città dentro il cittadino e il cittadino dentro la città. E mentre il cittadino fa spazio e prende posto nella città, l’opera di un artista londinese prende posto e crea spazio all’interno della città di Poggibonsi, diventandone parte integrante del suo tessuto urbano e culturale.


BIOGRAFIA
Antony Gormley nasce a Hampstead, Londra, nel 1950. Studia archeologia, antropologia e storia dell’arte a Cambridge per poi intraprendere vari viaggi, tra il 1968 e il 1971, in India e Sri Lanka per studiare il buddismo. Ritornato a Londra tre anni dopo, nel 1974, Gormley continuò i suoi studi in arte e scultura. Nei suoi lavori più recenti, Antony Gormley si è focalizzato molto sulla figura umana in scultura, dandole nuovi significati. Il lavoro di Antony Gormley è stato ampiamente esposto sia nel Regno Unito che nel resto del mondo, ricevendo poi nel 1994 il Turner Prize, l’onorificenza dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1997, il South Bank Prize for Visual Art nel 1999 e il Bernhard Heiliger Award for Sculpture nel 2007.

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