La corona di torri che racchiude millenni di Medioevo

Da sempre luogo di assedi e battaglie, il Castello e i suoi dintorni hanno osservato la storia nel suo svolgersi e visto pellegrini passare dalle sue porte. Qui si tramandano racconti per tutta la famiglia.

MONTERIGGIONI

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Monteriggioni è senza dubbio uno dei borghi più famosi della Toscana grazie alla suggestiva corona di torri medievali ormai impressa nell'immaginario collettivo. Se è nota la sua funzione storica e strategica lungo la via Cassia e la Via Francigena, meno conosciute sono le vicende dei luoghi circostanti: nel Castello e nei dintorni sono molte le storie e le attività da vivere in famiglia!

Sebbene si pensi che l'area di Monteriggioni fosse abitata già dagli Etruschi nell'VIII secolo a.C., la certezza della sua costruzione si dà tra il 1213 e il 1219 d.C. per volere della Repubblica di Siena: le numerose torri e la forma circolare, nonché la posizione sopraelevata, rendevano la fortificazione un perfetto baluardo difensivo contro le incursioni dell'esercito fiorentino, che qui fu infatti respinto in numerose occasioni fino al Cinquecento, quando l'intero territorio senese crollò sotto il dominio di Firenze.

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Oggi si possono ancora ammirare ben 14 torri lungo la cinta muraria, e non è difficile comprendere lo stupore che spinse Dante Alighieri a citarle, come giganti, nella sua Divina Commedia (Inf., XXXI, vv. 40-44). Assolutamente da non perdere è la passeggiata sulle mura antiche: camminando sui vecchi percorsi di guardia si avrà la sensazione di tornare indietro nel tempo cercando con lo sguardo, tra la campagna e le vigne, l'esercito nemico che corre all'assalto. Il percorso didattico Monteriggioni in Arme, poi, con le fedeli riproduzioni di armature, lance e spade, catturerà senza dubbio l'attenzione dei bambini!

A ricordo dei secoli passati, le feste a tema medievale (tra cui spicca Monteriggioni di torri si corona) riempiono la cinta muraria di colori, musica, bandiere e abiti sfarzosi, incantando i visitatori al ritmo dei tamburi e alle luci del sole e del fuoco.

A pochi chilometri dal Castello di Monteriggioni esiste poi un minuscolo borgo sconosciuto ai più: Abbadia a Isola. Questo piccolo e splendido agglomerato sorse verso all'anno Mille intorno ad un'abbazia e ad un monastero benedettino; la zona un tempo lacustre e paludosa faceva sì che avvicinandosi il borgo sembrasse galleggiare sulle acque: all'interno della chiesa che si incontra entrando, un affresco ne è la testimonianza.
Un tratto dell'antica Via Francigena collega questo piccolo gioiello al Castello di Monteriggioni, in un semplice percorso di circa 4 km piuttosto pianeggiante e adatto anche ai bambini, che si snoda placido tra la campagna dorata e il fresco bosco, fino ad arrivare alla "corona turrita" di Monteriggioni.

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La storia più recente ha visto invece i dintorni di Monteriggioni come scenario delle lotte partigiane. Non tutti sanno che durante la II Guerra Mondiale un gruppo di giovani appartenenti alla Resistenza trovò rifugio sul vicino Montemaggio, in una dimora di contadini chiamata Casa Giubileo. I partigiani furono trovati dalle truppe nemiche e la triste vicenda passò alla storia come l'Eccidio di Montemaggio; il famoso fumettista Sergio Staino ha dedicato un albo a questa parte di storia (Montemaggio, una storia partigiana), aiutato nella ricostruzione dall'unico sopravvissuto alla tragedia.
Casa Giubileo è oggi un centro didattico visitabile, con delle sale attrezzate e un piccolo museo dedicato alla resistenza partigiana. Lungo la strada che vi conduce, una segnaletica informativa crea un percorso storico-naturalistico che attraversa i boschi della Montagnola Senese così come la storia che ha preso vita in questi luoghi.

Per saperne di più

Percorso didattico Monteriggioni in Arme

Tappa 32 San Gimignano-Monteriggioni

Tappa 33 Monteriggioni-Siena

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