Blue, Red, Yellow girl per UMoCA

Kiki Smith

ARTE ALL'ARTE 2011 / ASSOCIAZIONE ARTE CONTINUA / COLLE VAL D'ELSA / POGGIBONSI / SAN GIMIGNANO / ARTE CONTEMPORANEA

ColleVE_kiki (1)
KIKI SMITH_POGGIBONSI_CASSERO
Kiki Smith_Red Girl_Colle

Tra gli artisti invitati da Cai Guo-Qiang ad allestire le proprie opere all’interno degli spazi dell’UMoCA di Colle Val d’Elsa, troviamo l’artista americana Kiki Smith, che aveva già lavorato con il curatore Cai Guo-Qiang in Giappone. Sia nel 2003 che nel 2008, Kiki Smith presentò infatti un progetto per il DMoCA (Dragon Museum of Contemporary Art) e partecipò alla mostra “Everything is Museum” curata dallo stesso Cai Guo-Qiang.
Per entrambe le occasioni Kiki Smith portò il suo progetto chiamato “Pause”, interpretato da 9 fanciulle in posizione seduta e realizzate in ceramica bianca, con sottili lavorazioni a matita per la definizione dei dettagli. Le fanciulle dovevano rappresentare il momento dell’attesa delle donne durante la tradizionale raccolta giapponese della legna. Ogni fanciulla, infine, era apparentemente uguale alle altre, tranne che per il colore del vestito, che cambiava ogni volta.
Invitata a portare un suo lavoro anche all’UMoCA, Kiki Smith pensò di presentare tre di queste 9 fanciulle, ossia il numero perfetto per inserire il suo intervento sotto i tre archi del ponte di San Francesco. L’artista racconta inoltre come le fanciulle si relazionarono perfettamente con il luogo e con il progetto di Arte All’Arte.
Alle tre fanciulle, dal vestito rosso, giallo e blu, vennero aggiunte delle lampadine in cristallo soffiato, dai riflessi incredibilmente sottili e raffinati, realizzate proprio dagli artigiani del cristallo di Colle Val d’Elsa, che sono tuttora famosi per la grande abilità nella lavorazione di questo delicatissimo materiale. Kiki Smith si inserì in modo elegante e profondo nella città, creando quel perfetto dialogo tra opera e luogo che il progetto di Arte all’Arte intendeva promuovere. Le tre fanciulle, ora inserite in tre posti diversi della Val d’Elsa e accompagnate sempre dalle lampade in cristallo finissimo, vogliono inoltre rappresentare un concetto quasi impossibile da spiegare a parole, cioè quello dell’idea, del momento in cui scatta dentro ognuno di noi la famosa scintilla. Questa arriva infatti quando meno ce lo aspettiamo, in un secondo di momentaneo confronto e dialogo con lo spazio che ci circonda, come se in essa si rendesse tangibile ed esplicito l’invisibile legame tra noi e l’universo.
Anche per questo l’inserimento delle tre fanciulle, sotto gli archi del Ponte dedicato a San Francesco non poteva che entusiasmare e ispirare l’anima di un’artista come Kiki Smith.

La giovane donna siede nella natura, all’interno della natura e da essa non è separata, quindi le sue idee sono le idee del mondo…“ (cit. Kiki Smith)


BIOGRAFIA
Kiki Smith (Norimberga, Gennaio 1954) è un’artista statunitense di origini tedesche conosciuta soprattutto come scultrice che affronta temi molto complessi e legati in particolar modo alla sessualità, al corpo femminile, all’ abiezione e alle radici culturali. Cresce e si forma nel New Jersey, all’interno di in una famiglia di artisti (padre scultore e madre cantante lirica). Si trasferisce poi negli anni ’80 a New York, dove attualmente vive, e i suoi lavori ricevono subito grandi e significative attenzioni. Le opere realizzate tra la fine degli anni ottanta e i primi novanta affrontano tematiche come l’AIDS, il gender e l’etnia; mentre, nei lavori più recenti, racconta la visione del legame tra uomo e mondo animale.

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