La Fontana all'Acquerello

Sarkis

ARTE ALL' ARTE 2003 / ASSOCIAZIONE ARTE CONTINUA / PIAZZA MATTEOTTI / POGGIBONSI / ARTE AMBIENTALE

Fontana_Sarkis

Il progetto che l’artista di origini turche, Sarkis, presenta per l’edizione di Arte all’Arte del 2003, riflette uno dei suoi temi preferiti: la luce, con le sue incredibili reazioni e trasformazioni nel momento in cui incontra un altro elemento. Nel caso de La Fontana all’Acquerello, realizzata per l’occasione in una delle piazze più frequentate dai bambini della città di Poggibonsi, il gioco di luce, protagonista dell’opera stessa, è quello che si crea tra il colore e la trasparenza dell’acqua, tra i raggi del sole e la trasparenza dell’acquerello. Sarkis, infatti, progetta e realizza la base di un gioco, di un laboratorio all’aperto dove poter liberamente sperimentare concetti come la profondità, l’immaterialità e le fasi di una trasformazione. In una piazza di Poggibonsi, già luogo di incontro cittadino, Sarkis dispone quindi una fontana sui generis, composta di 12 piccoli bacini che possono essere usati da chiunque lo desideri per la realizzazione di acquerelli e sperimentazioni cromatiche.
L’artista aveva già lavorato con l’acquerello, con il vetro e con altri materiali e superfici che richiedono alla luce di rivestire un ruolo fondamentale e continuamente diverso, ma si tratta di tecniche antiche che hanno evidenti risvolti più che contemporanei e che vengono da Sarkis trattate nelle forme più varie. Proprio a Poggibonsi abbiamo infatti l’occasione di vedere tuttora come Sarkis sia riuscito a creare un luogo di rituali sperimentazioni, di impegni creativi che vedono in lui stesso il primo insegnante e il primo appassionato animatore.


BIOGRAFIA
Sarkis nasce a Istanbul nel 1938. Dal 1964 lo troviamo a Parigi, dove attualmente vive e lavora. Attivo fin dagli anni ’60, è stato presente a numerosi appuntamenti internazionali, tra cui due edizioni di Documenta Kassel e tre della Biennale di Venezia, oltre a molte altre esposizioni in tutto il mondo. La principale qualità che lo contraddistingue come artista è quella di riuscire a coniugare perfettamente la sua cultura d’origine con il linguaggio e la storia dell’Arte occidentale contemporanea, alla quale aggiunge poi elementi culturali dei luoghi specifici in cui è chiamato ad esporre o intervenire. Lo stesso fa con le tecniche più antiche mescolate a quelle più recenti e con il rimando agli archetipi originari, non senza allusioni a episodi recenti dell’arte. Per queste sue caratteristiche egli si muove oggi tra l’arte che ha trovato nell’antropologia un nucleo importante della propria ricerca e quella “relazionale” che trova nel coinvolgimento attivo degli spettatori una modalità intrinseca dell’opera.

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